J.F.K. Mussolini Area 51 Bermude Atlantide LochNess Dracula
Autopsia Yeti Isola di Pasqua  Piramidi Alchimia    

 

 

COS'E' L'ALCHIMIA?
L'ALCHIMIA NELLA STORIA
ALCHIMIA ALCHIMIA GRECO-ALESSANDRINA
OBBIETTIVI DELL'ALCHIMISTA ALCHIMIA ARABO-ISLAMICA
LE VIE ALCHIMICHE L'ALCHIMIA DEL MEDIOEVO LATINO E DEL RINASCIMENTO
I RAPPORTI FRA L'ALCHIMIA E LA CHIMICA ALCHIMIA EUROPEA
GLOSSARIO

 

Dopo aver letto un libro che trattava di alchimia, delle menti più geniali che operavano in questa scienza e dei materiali che compongono la celeberrima GRANDE OPERA ho deciso di dedicare una sezione del mio sito a quella che è considerata la mamma della chimica moderna. Ognuno può avere le sue opinioni in merito: il mio scopo è esclusivamente quello di fare un pò luce su questa scienza a dir poco oscura.

'ndò

 

 

ALCHIMIA

Tra le scienze occulte, l'alchimia è al giorno d'oggi una fra le piu' ispiratrici, non solo perché innumerevoli libri sono stati scritti col passare dei tempi, ma anche per il nostro desiderio di conoscere la verità per quel che riguarda la "Pietra Filosofale", ed al tempo stesso acquisire la "Medicina Universale".

Per molto tempo l'alchimia fu sinonimo di ciarlataneria e di dubbia credulità. Il motivo principale fu sempre la mancanza di pubblicazioni serie. La maggior parte degli scritti disponibili erano costituite da misere imitazioni dei vecchi trattati, redatte da "soffiatori" (pretesi Alchimisti) in questi lavori si univano l'assurdo e la mancanza di conoscenza.

Oggi, grazie alla pubblicazione delle traduzioni di lavori realizzati da Grandi Maestri classici, molte persone hanno rivisto la loro opinione.

La parola Alchimia, proviene dall'arabo "AL-KIMIA" ha lo stesso significato del termine Chimica.

Tuttavia questa chimica, anticamente conosciuta sotto il nome di Spagiria, non è la stessa che la nostra chimica attuale, la differenza principale tra quest' ultima e l'alchimia risiede nella natura trascendentale e spirituale dell'Arte.

Il prefisso arabo "AL" indica l'Essere Supremo, l'Onnipotente come in "AL-LAH". L'alchimia è sempre stata conosciuta come la scienza di Dio, la chimica di "AL".

L'alchimia è l'Arte di perfezionare i corpi con l'aiuto della natura. In una Via, essere studioso della scienza Alchemica è indissociabile da una pratica operativa dell' Arte. L'alchimia si sviluppa secondo un certo numero di teorie relative alla costituzione della materia, alla generazione delle sostanze animate e viventi, eccetera..

L' Alchimia spiega che la materia e' in possesso di tre principi fondamentali: Zolfo, Mercurio e Sale. Questi principi, quando sono combinati in differenti proporzioni, danno luogo ad un nuovo corpo.

Nello "Specchio dell' Alchimia" di Roger Bacon, possiamo leggere: "l' Alchimia è la scienza che insegna a preparare una certa medicina, o elisir che, quando viene proiettato su di un metallo imperfetto, gli comunica la perfezione".

L' Alchimia operativa, è un'applicazione diretta delle teorie Alchemiche, è la ricerca della Pietra Filosofale e comprende due principali aspetti: da un lato la medicina universale, dall' altro la trasmutazione dei metalli, prova irrefutabile dell'efficacia della medicina universale.

Nella maggioranza dei casi gli Alchimisti furono anche: Dottori in medicina, Filosofi ed Astrologi come Paracelso, Alberto il Grande, Sant' Agostino, ed il Fratello Basilio Valentino come molti altri Maestri, segnaliamo oggi i loro lavori autentici e veritieri.

Ogni Maestro ha trasmesso la sua conoscenza ai discepoli che volevano iniziare l'arte. Tuttavia perche' la loro conooscenza fosse preservata nel tempo, hanno scritto molto, mascherando frequentemente la loro identita' con uno pseudonimo, nascondendo le loro preziose formule per mezzo di allegorie, di simboli e di immagini.

La mancanza di simboli comuni e fissi è la principale difficoltà che si presenta a coloro che si sforzano di comprendere l'Arte. La massima "ogni cosa fu, e l'alambicco e'", riassume parzialmente la parte enigmatica ed inventiva lasciata a ciascuno per volere degli autori.

L'alchimista a differenza di ciò che pensano molte persone, non è un fabricante di oro.

Pertanto porremo come assunto: la trasmutazione deve avere luogo unicamente per provare l'efficacia della Medicina Universale o della Pietra Filosofale.

Oggi, come nel passato, l'Arte è sempre praticata. Così troviamo Alchimisti in tutti gli strati della società, come CYLIANI, insegna nel suo "Hermete Svelato": "Re della Terra se foste a conoscenza del grande numero di persone che si dedicano in segreto ed oggigiorno alla ricerca della Pietra filosofale, ne sareste stupiti.

Migliaia di libri sono stati scritti a proposito di questa Arte, e sembra che dal medi evo ai nostri giorni l'alchimia sia sempre viva. Fu praticata non solo da persone di buona famiglia, nobili, cavalieri, religiosi e chieric, ma anche da Re e Papi che hanno scritto frequentemente dei trattati sull'arte di Ermes.

Purtroppo la pubblicazione di innumerevoli lavori di poco valore, che descrivono miseramente l'alchimia, non e' servita alla sua causa.

Oggi i testi sull'Arte Ermetica sono oggetto di una forte infatuazione. Purtroppo i libri che si possono trovare, avranno solamente l'aspetto serio, e spesso non celeranno in effetti che semplici speculazioni. Così saranno acquistati da coloro che desiderano trarre alcuni spunti o giusto a titolo di semplice curiosità.

Lungi da noi l'intenzione di dichiarare che non vi e' nessun libro serio scritto sull'argomento dell'Arte. Simili libri esistono e sono molto conosciuti dagli aspiranti e dai cercatori nell'Arte di Ermes. Si puo' trovare un buon numero di questi nelle compilazioni come il Teatrum Chimicum, la Biblioteca Chemica Curiosa di Mangeli, ed anche nella Biblioteca dei filosofi chimici di Salmon.

 

OBBIETTIVI DELL'ALCHIMISTA

Nei vari siti presenti nel web, sono stati descritti finora tutti gli studi ed i lavori preliminari all'alchimia. Vi sono molti argomenti che e' stato necessario illustrare; in questo contesto non era tuttavia necessario affrontare il problema relativo allo scopo ultimo della ricerca, cioe' quale sia la motivazione che, in ultima analisi, anima l'alchimista nello studio dell'arte. La maggior parte delle persone immagina gli Alchimisti come "fabbricanti d'oro", probabilmente a causa delle testimonianze dei Grandi Maestri, grazie alle virtù trasmutatorie della Pietra Filosofale.

Tale fenomeno, la trasmutazione, sembra così reale che e' un incentivo alla prosecuzione dello studio e della pratica dell'alchimia. Ma vediamo la trasmutazione non come la conclusione del lavoro, ma come la prova dell'esistenza della Medicina Universale. Questa, come andremo a verificare, e' la ragione principale della nostra ricerca.

Ciò che ricerchiamo non è la trasmutazione del Mercurio o del piombo come e' stata descritta da Filalete o Flamel ne L'entrata Aperta al Palazzo Chiuso del Re e ne Il Breviario. Ai nostri giorn, sembrerebbe ragiovonele unicamente fabbricare l'oro in gran quantità, come Flamel ha descritto ne Il Breviario, o in un modo che permetta all'alchimia di divenire materia scientifica.

"Dunque se sei preso dal desiderio di fare molto oro, caro nipote, cosa che tuttavia non e' necessaria per tutte le incongruita' dannose che possono accadere, metti centomila once di argento vivo in grande paiolo di ferro su di un fuoco forte e, quando a causa del calore comincera' a fumare, procura di avere un'oncia di polvere cremisi che sia alla quarta imbibizione; includila in una pallottola di cera e gettala sul suddetto argento vivo fumante e questo sarà improvvisamente fissato. Dai vigore al fuoco e quando sarà tramutato, parte in massa solida e parte in polvere d'oro giallo che scaturirà dal crogiolo farai, come ultima fase, una massa o lingotti e avrai ottenuto dal mercurio circa 99.710 once di oro puro molto fine di cui potrai disporre come riterrai meglio. Eccoti caro nipote molto più ricco che tutti i re, nel caso assai più di loro, e di chiunque possa esserci in ogni regno mondano, ma non fabbricare oro che poco a poco, in prudenza,senza dire parola ad alcuno, se non ti fidi degli altri ".

Fare una trasmutazione con 100.000 once (310.000 chilogrammi) di mercurio? Non posso presentare osservazioni su questo, perché non sappiamo realmente ciò che si è prodotto allora, e noi non abbiamo nessuna ragione di non credere a ciò che Flamel ha scritto. Sembra comunque un'esagerazione, ma sarebbe molto difficile verificare l'esattezza di questo resoconto, cosi' come è stato scritto.

A quell' epoca sarebbe stato molto difficile far passare inosservata una tale quantità di oro ed il proprietario di questo oro avrebbe dovuto fronteggiare molti pericoli ed in particolare la pena capitale come ci indica Filalete ne L'entrata Aperta al Palazzo Chiuso del Re al capitolo XIII:

"I commercianti non sono così stupidi anche se, come bambini, giocano con te, dicendo che acquistano ad occhi chiusi, che non vedono niente e che li puoi accostare con ogni fiducia; se andrai questi, con la coda dell'occhio, ne scopriranno abbastanza per gettarti nel più grande imbarazzo. L'argento che produciamo grazie alla nostra scienza è così fine che non può provenire da nessun paese. Il migliore,´che viene dalla Spagna, non vale molto più della sterlina inglese e si presenta sotto forma di pezzi abbastanza grossolani,´che sono passati di frodo, malgrado la proibizione dovuta alle leggi dei regni. Se dunque metti in vendita una gran quantità di argento puro, ti sei gia' tradito; e se vuoi modificare la lega (senza essere orafo), meriti la pena capitale secondo le leggi dell'Inghilterra, dell'Olanda e di quasi tutti gli Stati che prevedono che ogni alterazione del titolo dell'oro e dell'argento, perche' concordi con la bilancia dell'orafo, è passibile della pena capitale, se non eseguita da un professionista patentato".

Oggigiorno, l'oro può essere venduto in piccoli lingotti senza che insorga questo tipo di problema. A partire dal momento in cui è stato correttamente analizzato e la sua purezza sia stata certificata, si trovera' sempre un acquirente interessato.

Per verificare questa situazione, in passato, ho provatoa a vendere più di 250 grammi di oro (allo stato di pepite), che era stato acquistato in Angola durante il periodo dell'indipendenza. Sono andato ad un negozio che mi era stato raccomandato, ma mi dissero che non avrebbero potuto acquistarlo fino a quando non ne fosse stato analizzato il suo livello di purezza, e mi diedero le indicazioni necessarie a trovare una societa' in grado di farlo. Cosi' ho potuto aiutare personalmente un impiegato a sciogliere l'oro mediante apposita attrezzatura, con gas ed ossiacetilene.

Ha messo le pepite in un piccolo crogiolo e le ho riscaldate per circa 20 minuti. Quando sono state completamente fuse, hanno emesso uno scricchiolio secco. Ho pensato che questo era assolutamente meraviglioso, ed ho chiesto all'impiegato perché l'oro avesse fatto questo. Ha risposto: "è la canzone di purezza che l'oro canta uno volte fuso". E' stato veramente bello da vedere e da sentire.

Quando il metallo è stato ben fuso, l'ha versato accuratamente in piccoli stampi, per preparare dei lingotti. una volta raffreddato, l'ha pesato minuziosamente in mia presenza e mi ha dato un documento, certificando la sua purezza, questo significa che è stato certificato nella sua qualità. L'altro giorno ho trovato il certificato: l'oro era stato riconosciuto puro al 99,8%, giusto due decimi di un oro puro.

Sono tornato al negozio precedente per venderlo, ed il proprietario (apparente un profittatore) mi ha detto che avrebbe potuto acquistarlo per farmi un favore. Un breve calcolo sulla sua offerta mi ha pemesso di scoprire che tentava veramente di profittare di me. Gli ho detto che doveva pagarmi il prezzo di mercato, scontato. Ha immediatamente realizzato che dovevo essere del mestiere ed è stato d' accordo sul prezzo. Ha tuttavia, voluto pagarmi in banconote, beni pericolosi da trasportare in viaggio, ma dopo una discussione su quest'argomento, l'ho obbligato a pagarmi in funzione del controllo effettuato. Questo ha fatto crescere la sua ammirazione, perché trattava abitualmente con persone che hanno bisogno di ricevere rapidamente denaro, ma non era il mio caso.

Ho raccontato quest'episodio per mettervi a conoscenza che oggigiorno, potete sempre trovare un acquirente, dopo aver innanzitutto espletato la formalita' dell'autenticazione, e dopo aver ottenuto l'identificazione appropriata.

Nel caso dell'alchimista moderno, non sembrerebbe cosi' importante realizzare l'oro per trasmutazione, perché la Pietra Filosofale ha molte altre caratteristiche più interessanti che sono realmente più preziose dell'oro.

Vediamo come Fulcanelli descrive queste caratteristiche nelle Dimore Filosofali ( Paris, Da Jean-Jacques Pauvert, pagine 182, e 183):

"I Maestri dell'arte c'insegnano che lo scopo dei loro lavori è triplice. Quello che cercano di realizzare in primo luogo, è la Medicina universale, o pietra filosofale propriamente detta. Ottenuta sotto forma salina, moltiplicata o no, è utilizzabile solamente per la guarigione delle malattie umane, la conservazione della salute e l'accrescimento dei vegetali. Solubile in ogni liquore spiritoso, la sua soluzione prende il nome di oro potabile (sebbene non contenga il piu' piccolo atomo di oro), perché presenta un magnifico colore giallo. La sua valenza terapeutica e la molteplicita' dei suoi impieghi in campo terapeutico, ne fa un prezioso ausilio nel trattamento delle affezioni gravi ed incurabili. Non ha nessuna azione sui metalli, salvo sull'oro e l'argento, con cui si fissa e che dota delle sue proprietà, ma, di conseguenza, non ha nessuna utilita' per la trasmutazione ".

"Infine, se si fermenta la Medicina Universale, solida, con oro o con argento molto puri , con una fusione diretta, si ottiene la Polvere di proiezione, terza forma della pietra. Si presenta come una massa traslucida, rossa o bianca secondo il metallo scelto, polverizzabile, pronta per la trasmutazione metallica".

Vediamo qui negli scritti di un Maestro moderno, che lui stesso, e probabilmente anche i nostri vecchi Maestri, non si riproponevano come scopo principale l'ottenimento dell'oro. La loro ricerca era quella della Medicina Universale che permetterebbe ad un essere umano di vivere in perfetta salute e di estendere la durata della sua vita.

Oggi, con la degradazione dell'ambiente naturale e la virulenza delle malattie, questa medicina universale sarebbe più preziosa di tutto l'oro del mondo!

 

LE VIE ALCHEMICHE

Secondo quanto ho potuto comprendere ed in base alla mia esperienza, fondata sulla lettura dei lavori dei grandi Maestri, vi sono, fondamentalmente, quattro vie alchemiche. La via umida, la via secca la via mista o dell' amalgama e la via breve.

La via umida: Questa via secondo i maestri è più la nobile. Come indica il suo nome, umidità significa liquida o salina componente la materia solvente, più conosciuta sotto il nome di fuoco segreto.

La sua durata è più o meno lunga a seconda della via impiegata. Siamo a conoscenza di vie umide che durano parecchi mesi e di altre della durata di meno di un mese, come la via di Kamala Jnana.

La temperatura raggiunge al massimo i 500° C, nei casi particolari in cui sia necessario ottenere la sublimazione delle materie e la distillazione del vetriolo.

In alcune vie umide una cornuta di vetro pyrex ed alcuni palloni del medesimo materiale saranno sufficienti per realizzare l'Opera.

Il forno varia a seconda dei casi: potrebbe essere una stufa a gas, in cui sia possibile regolare la temperatura ed una scodella od una casseruola d' acciaio appropriato contenente il necessario bagno di sabbia.

In altre vie come quella del vetriolo, e' necessaria una cornuta speciale, detta cornuta di Glauber per la distillazione secca del vetriolo, come è descritto da Basilio Valentino nell' L'Ultimo Testamento.

Il soggetto minerale della maggior parte delle vie umide è il drago rosso da cui, in seguito alla sublimazione con il fuoco segreto, si estrae il mercurio filosofico, conosciuto anche sotto il nome di Azoth.


Drago rosso

In altre vie, come quella di Kamala Jnana, saranno estratti con il fuoco segreto da questo drago i due elementi del principio: lo Zolfo ed il Mercurio.

Esiste anche la via degli acetati, ma non l'ho mai studiata in dettaglio. So come preparare canonicamente i materiali, ma non l'ho mai sperimentata.

Prima di iniziare ciascuna di queste vie sono contemplati lavori preparatori, chiamati anche fatiche di Ercole, perché sono lunghi e faticosi. È necessario preparare il soggetto, i sali che formeranno il fuoco segreto e gli spiriti.

La via secca: Questa via è eseguita esclusivamente al forno e con crogioli refrattari, con temperature vicine ai 1000°C. E' una via difficile e molto laboriosa che anche un artista, sia pure in possesso di numerose conoscenze sul modo di operare, non riuscira' ad eseguire senza l'aiuto di un Maestro o di un fratello che la conosca. E' meglio non tentarla da soli.

Il soggetto di quest'Opera, descritta da Fulcanelli e soprattutto dal suo discepolo Eugenio Canseliet, è il Drago nero o Lupo grigio.

Come nella via umida sono necessari alcuni lavori preliminari per la preparazione del soggetto, alcuni sali che servono come fondenti ed anche nella scelta dell'accolito metallico.


Drago nero

La durata non è di alcuni giorni come suppongono alcune persone. Questa non prende altrettanto tempo che una tradizionale via umida, sebbene cio' possa capitare; tutto dipenderà dall'abilità dell'artista e della qualità delle materie che entrano nell'Opera.

Di più, questa via è influenzata dalle condizioni esterne e, a causa di ciò, ha non c' e’ che un solo periodo favorevole per l'inizio di questo lavoro. Il resto dell'anno è dedicato all'ottenimento delle materie ed all'acquisizione della abilità manuale per la via canonica. Tutto ha un certo valore.

Riassumendo: è una via difficile, non accessibile a tutti perché richiede un luogo appropriato e molto ventilato per costruire il forno. Inoltre l'artista deve avere essere assai competente per eseguire questa via.

La via mista o via dell'amalgama: e' la via piu' descritta, come le vie di Filalete, Flamel, Lullo Alberto e di Artefio ecc.

Perché questa viaviene definita mista? Perché all'inizio è necessario utilizzare la via secca per la preparazione del regolo marziale, come nel caso della via di Flamel, di Filalete e di Artefio.

Dopo questa prima operazione per via secca e dopo aver ottenuto il regolo marziale, operazione che non richiede condizioni sottomesse alle medesime influenze esterne richieste dalla via secca, la prima operazione verra' eseguita in piccoli crogioli utilizzati per realizzare l'amalgama filosofico. Dopo questa operazione questo verra' distillato in una cornuta in acciaio, smontabile, per ottenere il mercurio filosofico e gli altri elementi.


Amalgama

Ad eccezione della via di Alberto dove, nelle fasi iniziali, il soggetto e' sublimato per ottenere l'Azoth e dopo, per preparare l'acqua terza e quarta, passa attraverso la via dell'amalgama, come nelle vie di Flamel e di Filalete .

La via di Artéphius è un po' più complicata, ma è basata sul regolo marziale e sulla sublimazione del mercurio per ottenere il solvente. Esistono varianti di questa via in cui lo Zolfo del metallo nobile può essere sostituito da un altro della via secca.

Non conosco in dettaglio la durata di queste vie ma Filalete ne descrive tutti i dettagli ne L'Entrata Aperta al Palazzo Chiuso del Re.

La via breve: In questa via sono inclusi i "particolari" questo fa si che questa di questa via non se ne parli come propriamente alchemica.

Per quanto ne so io, il nostro Maestro pratica la via breve ed ho visto splendide foto del plasma emesso dalla fusione della materia nel crogiolo, ad alte temperature.

Se la via secca non è accessibile a tutti, la via breve è riservata unicamente agli specialisti ed è necessario avere delle condizioni particolari per realizzarla.

Per quel che riguarda i particolari esiste un buon numero di praticanti che utilizza la sovrafusione descritta nel Trattato del Fuoco e del Sale di Blaise di Vigenere e di altri che si possono trovare sul sito Web di Alberto Cau o su altri…

Ecco una sintesi di numerosi lavori alchemici. Cercate i veri libri classici dei Maestri alchimisti e non fermatevi i di fronte a dubbie traduzioni fatte apposta per creare confusione.

Ho gia' avuto modo di dirlo e lo ripeto ancora i Fulcanelli (Lubicz, Dujols, Champagne e Canseliet) sono buoni libri ed io li raccomando anche per prendere visione deli altri testi citati nella Bibliografia, per la descrizione della filosofia alchemica, per il simbolismo e la descrizione delle "modus operandi" sulla via secca. Tuttavia questi libri non sono facili da comprendere soprattutto per i pricipianti.

Sono qui, riassunti in poche righe, anni di peregrinazioni nelle vie senza trovarne l'uscita (ciò che è capitato a me e ad altri) per comprendere i principi sopra esposti.

 

La pietra filosofale

Qui vi e' il più grande arcano dell'alchimia: La Pietra Filosofale. Secondo l'insegnamento dei nostri grandi Maestri, la pietra Filosofale è il punto culminante della Grande Opera Alchemica.

Gli Alchimisti che hanno avuto la felicità di contemplarla sono poco numerosi e tra quelli che l'hanno realizzata, solamente uno ci ha lasciato, per quanto ne sappiamo, la prova visibile della sua realizzazione: Kamala Jnana.

Neanche Fulcanelli (Jean Julien Champagne) che nelle Dimore Filosofali, Paris, chez Jean-Jacques Pauvert, 1965, la descrive con dovizia di dettagli non riusci' a realizzare il suo grande sogno. (Fulcanelli - Via secca).

Nemmeno Pierre Dujols, riusci' a realizzare l' Opera; nelle Dimore Filosofali, che furono soprattutto le ricerche di Dujols, ci descrive la Pietra con molti dettagli. I semplici investigatori o investigatori dell'Arte Ermetica devono farsi un'idea concreta di questa Pierre Filosofale, tanto desiderata, per non essere delusi da pretesi Adepti.

 

I Case Philosophales, La salamandra di Lisieux, Tomo Primo, pagina 177 e 178 (versione Italiana tomo II pag 146 e seg.):

«Molte persone istruite qualificano la gemma ermetica con l'appellativo di "corpo misterioso"; costoro hanno una opinione di essa simile a quella di alcuni spagiristi del XVII e XVII secolo che la catalogavano nel numero delle entità astratte, chiamate non-esseri o esseri della ragione. Informiamoci quindi per avere, di questo corpo sconosciuto un'idea piu' vicina possibile alla verità; studiamo le descrizioni, rare e troppo succinte a nostro parere, lasciateci da alcuni filosofi, e vediamo cosa raccontano anche alcuni spettatori eruditi e dei testimoni degni di fede.

Diciamo, prima di tutto, che il termine di pietra filosofale significa, secondo il linguaggio sacro, pietra che porta il segno del sole. Ora, questo segno solare è caratterizzato dal color rosso che può variare di intensità, come dice Basilio Valentino: "Il suo colore e' rosso incarnato che va verso il cremisi, oppure colore rubino su colore di granato; quanto al suo peso, lei pesa molto più di quel che sembrerebbe dalla quantità".

Il Cosmopolita che Louis Figuier crede sia l'alchimista Michele Sendivogius, ci descrive il suo aspetto traslucido, la sua forma cristallina e la sua fusibilita' in questo brano: "Se si trovasse il nostro soggetto al suo ultimo stadio di perfezione, fatto e composto dalla natura; dovrebbe essere fusibile come la cera o il burro, ed il suo color rosso, la sua diafanita' e limpidezza dovrebbero apparire esteriormente, allora sarebbe veramente la nostra pietra benedetta". La sua suo fusibilità è tale che tutti gli autori l'hanno paragonata a quella della cera (64º centoigradi); "essa fonde alla fiamma di una candela", ripetono; alcuni, per questa ragione gli hanno dato anche il nome di grande cera rossa. A queste caratteristiche fisiche, la pietra unisce delle potenti proprietà chimiche, il potere di penetrazione o di ingrès, l'assoluta fissità, l'inossidabilità che la rende incalcinabile, una estrema resistenza al fuoco ed infine la sua irriducibilita' e la sua perfetta indifferenza nei riguardi degli agenti chimici.»

Ed alle pagine 182 e 183 (150-151 vers . italiana):

«Lasciamo dunque da parte questi procedimenti e queste tinture. Ciò che e' importante soprattutto, è ricordare che la pietra filosofale si mostra a noi sotto la forma di corpo cristallino, diafano, rosso in massa, giallo dopo la polverizzazione, denso e molto fusibile sebbene sia stabile ad ogni temperatura, e di cui le qualità caratteristiche la rendono incisiva, ardente, penetrante, irriducibile ed incalcinablie.

Aggiungiamo che è solubile nel vetro fuso, ma si volatilizza istantaneamente quando la si proietta su di un metallo fuso. Ecco, riunite in un'unica sostanza, delle proprietà fisico-chimiche che l'allontanano stranamente dalla natura metallica e ne rendono l'origine molto nebulosa. Ma un momento di riflessione ci trarrà d'impaccio. I Maestri dell'arte c'insegnano che lo scopo dei loro lavori è triplice. In primo luogo essi cercano di realizzare la Medicina universale, o pietra filosofale propriamente detta.

Ottenuta sotto forma salina, moltiplicata o no, essa è utilizzabile soltanto per la guarigione delle malattie umane, lil mantenimento della salute e la crecita dei vegetali. Solubile in qualsiasi liquore alcolico, la sua soluzione prende il nome di Oro potabile (sebbene non contenga il minimo atomo d' oro), perché assume una magnifica colorazione gialla. Il suo valore curativo e la varieta' del suo impiego nella terapia ne fanno un aiuto prezioso nel trattamento delleaffezioni gravi ed incurabili. Essa non ha nessuna azione sui metalli, salvo sull'oro e sull'argento con i quali si fissa dotandoli delle sue proprietà, ma, di conseguenza, non serve assolutamente per la trasmutazione. Tuttavia, se si supera il limite delle sue moltiplicazioni, essa cambia forma e, invece di riassumere lo stato solido e cristallino raffreddandosi, resta fluida come l'argento vivo ed assolutamente incoagulabile. Allora nell'oscurità, brilla d' una luminosita' dolce, rossa e fosforescente il cui splendore e' più debole di quello di un ordinario lumino da notte…

...Infine, se Medicina universale, solida, viene fatta fermentare con l'oro o l'argento purissimi, per fusione diretta, si ottiene la Polvere di proiezione, terza forma della pietra. È una massa traslucida, rossa o bianca secondo il metallo prescelto, polverizzabile, adatta alla trasmutazione metallica. Orientata, determinata e specificata per il regno minerale, diventa inutile e senza potere sugli altri due regni.»

Abbiamo qui le caratteristiche fisico-chimiche che identificano la vera Pietra Filosofale. Di questo abbiamo parlato prima ed in precedenza abbiamo esaminato la pretesa medicina realizzata da alcuni alchimisti, autoproclamatasi "adepti" che si guardano bene dal definire la loro produzione "Medicina universale".

Queste medicine citate sono, per quanto ne sappiamo, assai lontano dal possedere le caratteristiche specificate da Fulcanelli.

È tuttavia notevole che Fulcanelli nei suoi testi non fece mai allusione alla medicina ottenuta dai suoi lavori. Ciò è dovuto al fatto che non l'ottenne mai veramente.

Giustizia gli sarà resa per la sua suo grande umilta' .

Rubellus Petrinus

 

I RAPPORTI FRA L'ALCHIMIA E LA CHIMICA


Nei punti sopra sviluppati si sono messe in evidenza le differenze fra i vari periodi di sviluppo dell'Alchimia, e questo approfondimento nasce dall'esigenza di cogliere in che modo l'Alchimia si possa rapportare con la chimica.

Dire che la chimica è lo sviluppo in chiave scientifica dell'alchimia sarebbe riduttivo e forse errato. La chimica intesa come scienza della materia ha avuto uno sviluppo pieno di incongruenze, la sua struttura fu infatti basata su correnti culturali diverse, spesso addirittura operanti in modo indipendente. Hall definisce la chimica come prodotto della rivoluzione scientifica, poiché essa non sorse né da una tradizione precisa e consolidata, né come diretta conseguenza dell'alchimia. Non bisogna però credere che ne sia totalmente separata: essa lasciò infatti una ricca eredità di esperienze e di strumenti, anche se si inserì in quadri concettuali diversi. Infatti le teorie e i processi alchemici sono per loro stessa natura patrimonio di pochi, mentre la ricerca chimica deve contribuire al processo generale della conoscenza della materia, e al generale miglioramento delle condizioni di vita.

A partire dal cinquecento le teorie chimiche emersero da diversi campi di ricerca (ricerche mediche, farmacologiche, mineralogiche, filosofiche, botaniche e alchemiche) così che si possa affermare che il chimico moderno ha come progenitori maghi, alchimisti, paracelsiani, peripatetici, iatrochimici ecc…

Paracelso è un personaggio di nodale importanza in questo contesto: nella filosofia del seicento è presente proprio una filosofia chimica di origine ermetica, che trovò la sua matrice teorica nelle opere di Paracelso e che costituirono la struttura teorica della filosofia chimica, una visione "chimica unitaria" del Cosmo ed infine la base per lo sviluppo delle indagini chimiche. La filosofia chimica è il risultato dell'opera di edizione, di commento e di esposizione dei primi paracelsiani. Per quanto riguarda l'opera di divulgazione è necessario citare Petrus Severinus, Oswald Croll ed in particolare Gerard Dorn, secondo il quale lo scopo della chimica era solo quello di individuare la "natura" caratteristica di una sostanza composta.

La Chimica nasce come scienza nel XVIII secolo, quando si inizia a seguire con misure quantitative il decorso dei fenomeni, in questo caso le reazioni chimiche, mediante misure di peso e volume. Non a caso la legge del principio di conservazione suona così: "la massa totale di tutti i prodotti di una reazione è uguale alla massa dei prodotti di partenza" (legge di Lavoisier), e non è che la versione chimica del più famoso "nulla si crea, nulla si distrugge". Questo non è che il primo pilastro della nuova scienza, infatti ben presto si capisce che gli atomi presenti prima e dopo una reazione chimica devono essere gli stessi e nello stesso numero. È questa la morte definitiva delle illusioni alchemiche. Tuttavia il metodo di postulare continuò ad essere utilizzato anche nella scienza.

Quando si parla di alchimia si sente spesso il termine flogisto. L'ammissione dell'esistenza di un flogisto consentì a Stahl di formulare una teoria completa della combustione. Il flogisto, proveniente dal carbone rientra nelle calci metalliche rigenerando le loro proprietà iniziali. Questo è un esempio di come, analogamente alla scienza moderna, si ammette l'esistenza di una entità "astratta" per spiegare alcuni fenomeni.

La chimica moderna ha poco a che fare con l'alchimia, perché le eventuali correlazioni l'hanno influenzata nella sua fase iniziale di sviluppo, cioè a dire che sono comuni solo le basi concettuali, ma queste due discipline differiscono soprattutto per il metodo. L'alchimia è fondamentalmente magia, la chimica è scienza ed utilizza il metodo sperimentale come l'alchimia, ma in modo diverso. La nascita vera e propria della chimica (anche se in verità è dell'ottocento) può essere collocata dopo la rivoluzione scientifica, ed è per questo che l'influenza dell'alchimia si è sentita soprattutto nella prima fase di sviluppo, quando ancora non si può neanche parlare di chimica moderna.

 

GLOSSARIO DEI PRINCIPALI TERMINI ALCHEMICI

Acqua: uno dei quattro Elementi degli Antichi. Non ha nulla in comune con l'acqua volgare.
Affinaggio: operazione con la quale si separa da un metallo tutto ciò che gli è estraneo. Si pratica particolarmente sull'oro e sull'argento.
Alberi: un albero che porta delle lune significa il Piccolo Magistero, la Pietra al bianco. Se porta dei soli, è la Grande Opera, la Pietra al rosso. Se porta i simboli dei sette metalli o i segni del sole, della luna e 5 stelle, si tratta allora della materia unica da cui nascono i metalli.
Albificazione: calcinazione al bianco o al rosso.
Alludel: apparecchio composto di vasi sovrapposti e comunicanti tra loro per effettuare una sublimazione lenta.
Amalgamazione: unione intima di diversi elementi metallici, in un tutto assai omogeneo e molto malleabile.
Angelo: simboleggia la sublimazione, ascensione di un principio volatile come le figure del "Viatorium spagyricum". Animali: in genere, quando ci si trova in presenza di due animali della stessa specie ma di sesso differente, come leone e leonessa, cane e cagna, stanno a significare lo Zolfo ed il Mercurio preparati in vista dell'opera, o ancora il fisso ed il volatile. Il maschio rappresenta allora il fisso, lo Zolfo, e la femmina il volatile, il Mercurio. Uniti, gli animali esprimono il congiungimento, le nozze, il matrimonio. Se si combattono: fissazione del volatile o volatilizzazione del fisso. Come nelle figure di Basilio Valentino, "Le Dodici Chiavi della Filosofia". Gli animali possono simboleggiare inoltre gli Elementi: Terra (leone o toro), Aria (aquila), Acqua (pesci, balena), Fuoco (dragone, salamandra). Se un'animale terrestre figura in un'immagine ermetica con un animale aereo, essi significano rispettivamente il fisso ed il volatile. Apollo: il sole, l'oro.
Aquila: simbolo della volatilizzazione ed anche degli acidi impiegati nell'Opera. Un'aquila che divora un leone, significa la volatilizzazione del fisso per mezzo del volatile. Due aquile che si combattono hanno lo stesso significato.
Argento dei Saggi: il Mercurio dei filosofi.
Aria: uno dei quattro Elementi degli Antichi. Non ha rapporto con quella che respiriamo.
Athanor: forno a riverbero.
Bagno: simbolo della dissoluzione dell'oro e dell'argento, della purificazione di questi due metalli.
Bagnomaria: apparecchio disposto in modo che il vaso contenente la materia, sia immerso nell'acqua calda.
Bianco: Pietra al Bianco, pietra ancora imperfetta, di cui tutte le possibilità trasmutatorie non sono ancora sviluppate od ottenute.
Calcinazione: riduzione dei corpi in calce; può essere secca o umida.
Caldo: una delle quattro qualità elementari della Natura.
Camera: simbolo dell'Uovo Filosofico, quando il Re e la Regina vi sono rinchiusi (Zolfo e Mercurio).
Cane: simbolo dello Zolfo, dell'Oro. Il cane divorato da un lupo, significa la purificazione dell'Oro per l'antimonio. Cane e cagna associati significano il fisso ed il volatile.
Caos: simbolo dell'Unità della Materia ed anche del colore nero, "Primo stadio dell'Opera", della putrefazione.
Capitello: cavità di vetro munita di becco, che si adatta al collo della cucurbita per poter distillare gli spiriti minerali. Capitello, cappa, alambicco, sono pressappoco la stessa cosa.
Cementazione: operazione con la quale per mezzo di polveri minerali, che si chiamano cemento, si purificano i metalli al punto che non vi resti più che la purissima sostanza metallica.
Cigno: simbolo dell'Opera al Bianco, secondo stadio dopo la putrefazione e l'iridescenza. Quest'ultima non figura nel ternario classico della Grande Opera, nero, rosso, bianco.
Circolatorio: vedi Pellicano.
Circolazione: consiste nel far circolare i liquidi in un vaso chiuso per effetto d'un calore lento.
Circonferenza: Unità della Materia, Armonica Universale.
Cucurbita: vaso a forma di zucca aperta in alto, che si copre con un capitello per la distillazione dei vegetali o altre materie.
Coobazione: azione di rimettere lo spirito metallico distillato, sul suo residuo.
Corona: simbolo della regalità chimica, della perfezione metallica. Ne "la Margharita Preciosa" i sei metalli sono prima presentati come schiavi, con la testa nuda ai piedi del Re, l'Oro. Ma poi, dopo la Trasmutazione essi sono figurati con una corona in testa. Da cui, nell'Alchimia Spirituale, la frase di L.C. de Saint Martin: "Ogni uomo è il suo proprio Re", cioè ogni uomo porta in sé la possibilità del ritorno alla sua regalità perduta, nel piano spirituale ed angelico.
Corvo: Uno dei primi stadi dell'Opera, la putrefazione.
Crisopea: La Pietra Filosofale, la Grande Opera realizzata.
Crogiolo: vaso di terra refrattaria svasato verso l'alto, destinato alla fusione dei metalli o dei corpi duri.
Decrepitazione: azione di scaldare il sale comune in un crogiuolo per scacciarne l'umidità.
Deflegmare: consiste nel separare l'acqua contenuta nei corpi (o flema), per evaporazione o distillazione.
Diana: vedi luna.
Digestione: disaggregazione, involuzione e maturazione della materia, ottenuta esponendo il vaso contenente al calore del bagnomaria, per un tempo conveniente.
Distillazione: operazione durante la quale si separano le parti sottili dei corpi solidi e liquidi, o ancora lo spirito della materia, che l'invischiano.
Dragone: un dragone che si morde la coda, l'Unità della Materia. Un dragone nelle fiamme, il simbolo del Fuoco. Parecchi dragoni che si combattono, la putrefazione. Dragone senza ali, il Fisso. Dragone alato, il Volatile.
Ermafrodito: il risultato della congiunzione dello Zolfo con il Mercurio, chiamato anche Rebis.
Falce: simbolo del Fuoco.
Fenice: simbolo del colore rosso dell'Opera. l'Uovo della Fenice è l'uovo filosofico. La Fenice è anche lo Zolfo ed il Mercurio dei Saggi, uniti e congiunti al termine ultimo dell'Opera.
Fiori: rappresentano i colori nel corso dell'Opera.
Fisso: Zolfo metallico o cane di Corascene.
Fontana: tre fontane rappresentano normalmente i tre Principi: Zolfo, Mercurio e Sale. Ci sono ancora altri aspetti di questa parola.
Freddo: una delle quattro qualità elementari della Natura.
Fuoco di Ruota: prima fase della seconda Opera, fuoco dolce e lento.
Fuoco di Sabbia: interposizione di sabbia tra fuoco ed il vaso contenente la materia da trattare.
Fuoco Segreto: spirito universale chiuso in seno alle tenebre metalliche, scintilla di vita chiusa in tutto ciò che è allo stato naturale primitivo.
Giove: simbolo dello stagno.
Leone: solo, simbolo del Fisso dello Zolfo. Alato, il Volatile, il Mercurio. Il leone rappresenta anche il Minerale, Vetriolo Verde, da cui si estrae l'olio di vetriolo (acido solforico). Il leone opposto a tre altri animali, simbolizza la Terra. È anche il simbolo della Crisopea.
Leonessa: il Volatile, il Mercurio.
Liquazione: l'Uovo Filosofico.
Liquefazione: o deliquescenza, risoluzione naturale dei sali in acqua per un'esposizione in luogo umido.
Luna: il Volatile, il Mercurio, l'Oro dei Saggi.
Lupo: il simbolo dell'antimonio.
Luto: strato fatto di materie, spesso ed untuoso, destinato ad otturare le giunte che legano diversi vasi tra loro.
Marmorizzare: triturazione di materie sul marmo con l'aiuto di un pestello. Si dice anche porfirizzare.
Marte: il ferro, la sfumatura arancione dell'Opera.
Matraccio: vaso di terra, rotondo, ovale o appiattito, munito di un lungo collo. Vi si mette a cuocere a fuoco lento la materia preparata.
Matrimonio: unione dello Zolfo e del Mercurio, del Fisso e del Volatile. Il prete che officia rappresenta il Sale, mezzo d'unione tra i due.
Mercurio: uno dei Principi occulti costitutivi della Materia. Non ha nulla in comune con il corpo volgare di questo nome. È anche simbolo dell'Argento preparato per l'Uovo finale.
Mestruo: acque minerali e vegetali di proprietà dissolventi. Corrosivo.
Montagna: fornello dei Filosofi, sommità dell'Uovo Filosofico.
Mortificazione: alterazione della materia per triturazione o per addizione d'un elemento attivo.
Nero: simbolizzato anche dal corvo, immagine della putrefazione.
Nettuno: l'acqua.
Nozze: vedi matrimonio.
Oro dei Saggi: Zolfo filosofico.
Palazzo: entrata nel Palazzo chiuso: scoperta dell'argento capace d'operare la riduzione del Fisso, della "reincrudation" in una forma analoga a quella della sua primitiva sostanza. Designa anche l'accesso all'Oro Vivo, Oro dei Saggi o Oro filosofico, se si tratta dell'accesso al Palazzo chiuso del Re. Designa al contrario l'Argento Vivo, l'Argento dei Saggi o Mercurio filosofico, se si tratta dell'entrata nel Palazzo chiuso della Regina.
Pallone: vaso di vetro ampio e rotondo destinato a ricevere i prodotti della distillazione.
Pellicano: cocurbita chiusa munita di due anse incavate, colleganti la testa al ventre. Si chiama anche circolatorio in ragione della sua funzione.
Pioggia: simbolo del colore Bianco nell'Opera o albificazione. È anche l'immagine della condensazione in corso di realizzazione.
Prete: sposando un uomo e una donna, un Re o una Regina, simbolizza il Principio Sale.
Prima Materia: Materia Prima dell'Opera Ermetica.
Proiezione: azione di trasmettere un minerale in fusione all'attivo di una polvere detergente e trasmutatoria.
Quadrato: simbolo dei quattro elementi.
Ragazzo: vestito con abito regale o semplicemente incoronato, simboleggia la Pietra Filosofale, altre volte l'Opera al rosso.
Re e Regina: vedi uomo e donna.
Rebis: un risultato dell'amalgama dell'Oro dei Saggi, materia doppia, ad un tempo umida e secca, avendo ricevuto dalla Natura e dall'Arte una doppia proprietà occulta, esattamente equilibrata.
Recipiente: designa qui un pallone di vetro.
Residuo: ciò che resta in un vaso dopo la distillazione. Sinonimo di feci, di terra morta, terra dannata, caput mortuus.
Rettificazione: ultima distillazione per ottenere uno spirito metallico estremamente puro. Si ottiene al fuoco assai vivo.
Riverberazione: esaltazione dell'energia interna dello spirito metallico per l'azione del fuoco violento sulla materia che contiene questo spirito. Seccamento totale.
Rosa: designa il colore rosso, stadio ultimo dell'Opera. Una rosa bianca ed una rosa rossa, unione del Fisso con il Volatile. La rosa è l'emblema dell'Arte Ermetica tutta intera.
Rosso: stadio ultimo della Grande Opera, simbolizza il Fuoco.
Rubificazione: azione di distruggere lo Zolfo combustibile e d'ottenere lo Zolfo incombustibile. Principio di Aurificazione in seno al minerale.
Rubino Magico: agente energetico d'una sottigliezza ignea, rivestito del colore o delle molteplici proprietà del Fuoco. Anche chiamato olio di Cristo, olio di Cristallo: è allora simbolizzato dalla Lucertola Araldica o alla Salamandra che vive nel fuoco e se ne pasce.
Salamandra: simbolo del Fuoco, qualche volta significa il colore rosso dell'ultimo stadio dell'Opera od anche il colore bianco che la precede. Rubino Magico.
Sale: chiamato anche Arsenico, uno dei quattro principi misteriosi che compongono i corpi. Non ha nulla in comune con il sale volgare. È l'unione tra lo Zolfo ed il Mercurio nei metalli, ne deriva come d'altronde, dall'azione reciproca dello spirito e dell'anima, o dell'anima e del doppio psichico, si costituisce il corpo degli uomini. Il Sale può essere paragonato al "totale" nell'addizione dei due fattori.
Saturno: designa il piombo; egualmente il colore nero dell'Opera allo stadio di putrefazione, sinonimo di corvo. Il tempo delle prove sul piano fisico.
Scheletro: putrefazione, il colore nero dell'Opera , sinonimo di corvo. Secco. Una delle quattro qualità elementari della Natura.
Sepolcro: Uovo Filosofico.
Serpente: stessi significati del dragone. Tre serpenti designano i tre Principi, Sale, Zolfo, Mercurio. Due serpenti sul Caduceo, Zolfo e Mercurio dei Saggi, serpente alato il volatile, senza ali il Fisso. Serpente crocifisso, designa la fissazione del Volatile.
Sfera: designa l'Unità della Materia.
Sole: talvolta indica l'oro ordinario preparato per l'Opera, talaltra designa lo Zolfo dei Saggi.
Spada: simbolo del Fuoco.
Spartizione: operazione consistente nel separare l'argento dall'oro per mezzo del salnitro. È un affinaggio.
Storta: vaso di vetro, rotondo con il becco rivolto verso il basso che serve a distillare la materia nel corso dell'Opera.
Stratificazione: sovrapposizione, per piani alterni, di diverse materie sottoposte ad un fuoco violento in un crogiolo chiuso. L'amalgama si opera allora per fusione, ma la sovrapposizione non è lasciata al caso, essa deve essere razionale e scientifica.
Sublimazione: violenta o lenta. Quella lenta è la migliore. La materia è rinchiusa in un vaso a collo lungo, su fuoco lento, in modo che le parti sottili (pure) si separino dalle parti grossolane (impure), salendo dal fondo del vaso verso l'alto.
Terra: uno dei quattro Elementi degli Antichi. Non ha nulla a che vedere con il suolo che calpestiamo.
Triangolo: simbolo di tre Principi misteriosi costitutivi dei metalli, Sale, Zolfo e Mercurio.
Uccello: che s'innalza nel cielo, volatilizzazione, ascensione, sublimazione. Che punta verso il suolo, precipitazione o condensazione. Le due immagini riunite nella stessa figura, la distillazione. Uccelli opposti ad animali terrestri, indicano l'Aria o il Volatile.
Umido: una delle quattro qualità elementari della Natura.
Uomo o Donna: Zolfo e Mercurio. Nudi designano l'oro e l'argento impuri. Le loro Nozze, congiunzione dello Zolfo e del Mercurio. Chiusi in un sepolcro, questi due principi uniti nell'Uovo filosofale.
Venere: designa il rame.
Volatilizzazione: azione di trasformare un solido in gas o in calore. Separazione degli Elementi Volatili da quelli Fissi.
Vulcano: simbolo del fuoco ordinario.
Zolfo: uno dei Principi occulti, costitutivi della Materia. Non ha nulla in comune con il corpo volgare di questo nome. È inoltre il simbolo dell'Oro, preparato per l'Opera finale. La terminologia simbolica appena trascorsa e quella che seguirà, "impiegano parole ed espressioni che non hanno rapporti diretti con i loro equivalenti della lingua profana". È auspicabile allora che il ricercatore apprenda prima della lettura definitiva ad interpretare i reali significati del testo. È dunque indispensabile definire ciò che si intende in certe parole essenziali, che sono i nomi degli elementi costitutivi della Materia Prima e della sua evoluzione verso lo stadio ultimo, l'Oro, simbolo della perfezione nel seno della Vita Metallica

J.F.K. Mussolini Area 51 Bermude Atlantide LochNess Dracula
Autopsia Yeti Isola di Pasqua  Piramidi Alchimia