LE  STRADE  E I QUARTIERI DI  NAPOLI

 A cura di Luigi Crisci

   

ABATE ANTONIO (largo, via ,vico lungo, vico i, vico ii, vicol. s.ant.). Un vero e proprio dedalo di vicoli, occupati per la maggior parte da mercatini ortofrutticoli dove per secoli si è svolta la chiassosa e colorita vita popolare.questa zona chiamata semplicemente ‘o bùvero (il borgo) prende il nome dalla trecentesca chiesa di S. Antonio Abbate con annesso ospedale nel 1370 fondata da Giovanna i d’Angiò. L’ospedale divenne celebre perché curava quello che a allora si chiamava fuoco sacro o meglio (fuoco di S. Antonio). I monaci riuscivano a dare sollievo a questo fastidioso e doloroso herpes con una pomata a base di grasso di maiale che fu ritenuta subito animale caro al santo,ecco perché S.Antonio è rappresentato con un suino a fianco.

 

ACQUARI (via degli) anticamente tutta la zona intorno a piazza della borsa era ricca di corsi d’acqua, ospitò anche strutture termali, delle quali resta traccia nell’attuale palazzo della borsa

 

AGNANO (quadrivio e via vecchia) questo nome deriva da un praedium annianum appartenente alla famiglia Annia.

 

AGNOLELLA (via, vicinale) in quelle zone si coltivava il baco da seta,agnulillo era appunto il nome con cui veniva indicato il baco.

 

AGOSTINO ALLA ZECCA (via e vico primo) il toponimo deriva dalla Chiesa di S.Agostino alla zecca.

 

ALABARDIERI (via e vico II) il nome derivava dall’esservi la caserma degli alabardieri i quali formavano un corpo speciale che soleva scortare i monarchi borbonici.

 

ALDEBARAN (viale)  è il nome di una stella.

 

ALTAIR (via) si riferisce alla stella della costellazione dell’aquila.

 

AMORE NICOLA (piazza) avvocato e uomo politico casertano (roccamonfina1830-napoli 1894) la piazza chiamata anche i quattro palazzi doveva chiamarsi Agostino Depetris,ma si preferì chiamarla Nicola amore al quale fu dedicata anche una statua che poi fu spostata in piazza vittoria per lasciare quel rettifilo, voluto dall’amore,al percorso della visita di Hitler a napoli.

 

ANDROMEDA (via) costellazione che rappresenta una donna che ha le braccia distese e i polsi incatenati.

 

ANNUNZIATA (via) dalla omonima chiesa con annesso ospizio

 

ANTICAGLIA (via) prende il nome da due archi di epoca romana

ARENACCIA (via) il nome derivava dal fatto che la strada, fangoso torrente in tempo di pioggia, diventava deposito di arene in tempo di siccità.

 

ARENELLA (piazzetta, salita e via) prende questo nome dalle arene che vi lasciano i torrente delle acque piovane che calano dal monte dei Camaldoli. Sono le stesse ragioni delle voci Arena e Arenaccia salvo le differenze dal diminutivo al peggiorativo.

 

ARGINE (via e traversa) il toponimo si riferisce alla posizione della strada, che corre parallelamente ad un canale che porta al mare le acque del monte somma.

 

ARMIERI (via nuova degli) in questa via si trovavano le botteghe degli armieri fino a tutto il rinascimento.

 

ARTE DELLA LANA (via) l’artigianato tessile ha svolto un ruolo importantissimo a Napoli tanto che gli arabi nell’alto medioevo Chiamavano la città “napoli del lino”.

   

ASTRONI (cupa e via degli …) tra le varie opinioni emesse sull’origine del toponimo queste ci sembrano le più plausibili: A strunis che sarebbe metatesi di sturnis, per l’abbondanza del luogo di tali uccelli; oppure a strubis pianta locale mentovata da Plinio. Altri pensano a Strioni stregoni o persino al ciclope Sterpe.

 

AZZIMATORI (vico) il nome viene da i cimatori di lana.

 

BAGNOLI (piazza, via e via nuova) deriva dal nome della Terma Balneolum ivi esistente e che era così chiamata dalla piccolezza e dalla angustia della sua sorgente.

 

BANCHI NUOVI (via, largo e vico) prende il nome dai banchi o (logge) dei mercanti che avevano un punto vendita.

 

BARRETTARI (vico) il temine giusto è parrettari che si riferisce alle parrette (pallettoni) che venivano usate per le balestre

BARRIERA A PIZZO FALCONE (vico) il nome deriva da una cancellata o da uno steccato che tagliava l’accesso alla nuova caserma di pizzo falcone dopo la rivoluzione di Masaniello.

 

BEVERELLO (calata e molo) il toponimo indica le colline che da Pizzofalcone vanno a mare e che furono dette bibirellum per la notevole quantità di acqua.

 

BONITO  GIUSEPPE (via) nacque a Castellamare di Stabia il I novembre 1707 morì a Napoli ove iniziò la sua via come discepolo di Solimena il 19 maggio 1789. Pittore di corte nel 1751.

 

BOTTE (vico) il nome dal fatto che pare si usava una botte posta nel luogo per alcuni bisognini.

 

BRAVO (via del) non è certo, ma pare che il nome derivi da gente di malaffare.

 

BRECCE A S. ERASMO (via) dalla pavimentazione della strada in napoletano vrecce  caiola (discesa) tale nome per i ruderi romani che sono a forma di gabbia (caiola in napoletano)

 

CALABRITTO (via) dal nome di uno dei tre palazzi di piazza dei martiri.dimora dei duchi di calabritto

 

CALASCIONE (via) origine incerta nome di una famiglia o nome di uno strumento musicale a corde

 

CAMALDOLI (cupa e via nuova) deriva dai monaci camaldolesi che nel 1585 vi fondarono un piccolo romitorio.

 

CAMPAGNARI (vico) “campanari” nelle vicinanze esistevano fonderie di campane

 

CAMPANE A DONNALBINA (vico) non per le campane,come sopra, ma per la particolarità paesaggistica del campanile della chiesa di donnalbina.

 

CAMPANE A S. ELIGIO (via) si trovavano botteghe dei fonditori di campane

 

CAMPI FLEGREI (via e viali) significa campi bruciati dal greco flego brucio.

 

CAMPIGLIONE (via) vecchia denominazione ufficiosa locale che si riferiva al carattere campestre della zona.

 

CANALE E CANALONE vicoli e vicoletti di Napoli hanno tali nomi sia per la loro forma stretta e ripida sia perché in altri tempi scoli di acque.

 

CAPODICHINO (calata, cupa, piazza e via vecchia) l’antica strada che dalla città conduceva a capua e Benevento giunta alla collina prendeva il nome di clivo; arrivata al crinale si chiamava caput de clivo.

 

CAPODIMONTE denominazione medioevale caput de monte.

 

CAPPUCCINELLE (vico) erano giovani donne pentite, raccolte in un convento nel quale si applicava la norma cappuccina.

 

CARITA’ (largo della) il nome deriva dalla chiesa di santa Maria della carità o la Giorgia fondata verso la metà del sec. XVI.

 

CAVONE (via, vico) in napoletano significa che si apre alle acque che scendono dalla collina

 

CHIAIA (gradoni, riviera e via) traduzione dal nome playa

 

CHIANCHE ALLA LOGGIA (vivo e violetto) derivava dalla presenza di macelli.

 

CHIANCHE ALLA CARITA' (vico) il toponimo  ricorda il più famoso dei vicoli con chianche “MACELLERIE”.

 

CHIATAMONE (via) dal greco Platamon  che indica una roccia marina scavata da grotte e tale fu l’aspetto per secoli dell’attuale strada.

 

CHIAVETTIERI AL PENDINO (gradini e vicoletto) luogo dove c'erano i fabbricanti di chiavi.

 

CISTERNA DELL’OLIO (via e vicoli I, II, III) nel luogo erano le antiche cisterne per la conservazione dell’olio.

 

COLLI AMINEI (viale) dalla vite aminea e dal vino amino assai celebrato nell’antichità classica.

 

CONCERIA (piazzetta, traversa e vico) luogo dove si maturavano e si accomodavano i cuoi per l’uso umano.

 

COROGLIO (discesa e via) la morfologia del luogo,sembra avere la forma del “curuoglio” che in lingua aulica è quel torciglione di panni arrotolati che le donne appoggiavano sul capo per portare grossi recipienti.

 

CROCE DI PIPERNO (via vicinale e traversa) la croce fu innalzata nel 1613. Piperno, perché c’era una cava di questo materiale.

 

CUMANA (piazzetta e via)  il toponimo si riferisce alla vicina stazione della ferrovia cumana che da Napoli porta in quei Luoghi che costituivano l’antica Cuma.

 

CUPA per i napoletani è una strada stretta e incassata.

 

CUPA DELLE TOZZOLE (strada e vicinale) “cupa” in napoletano vuol dire stradina di campagna “tozzole” significa pezzi di pane raffermo; evidentemente c’era uno scarico domestico dove le bestie andavano a raspare per liberarne appunto le tozzole.

 

DEMETRIO (vico) si riferisce ad uno scomparso monastero angioino

 

FERZE AL LAVINAIO (via) la denominazione di “ferze” si riferisce a strisce di tela ruvida che serviva per separare il materasso dalle tavole di legno. Forse in questa zona si mettevano ad asciugare le ferze dopo averle lavate

 

FIGURARI (vico)  presenza di artigiani che costruivano oggetti sacri.

 

FIGURELLA A MONTECALVARIO (vico) “figurella” in napoletano ha ilSignificato di una immagine sacra nel vico c’è l’immagine di S.Antonio di Padova.

 

FORCELLA (gradini, piazzetta e via) tale nome vuol riferirsi alla forma della strada che al suo termine assume l’aspetto di una forcella.

 

FORIA (via, vico I e vico II) sul nome Foria ci sono varie interpretazioni. La prima vuole che si deriva da florita, nome di una villa attinente alle case dei Caracciolo. Altri propendono per Foria da fuori, foraneo, for-via tenendo conto che un tempo la strada era realmente fuori dalla città. Una terza opinione è che dipenda da forino cioè dal palazzo dei principi Forino.

 

FORMALE (via) con la voce “formale” o “furmale” i napoletani indicavano gli acquedotti e in particolare,quelli che portavano in città l’acqua della bolla o volla detta del carmignano, dal nome del costruttore della condotta.

 

FURLONE A CAPODIMONTE (località) così detta dal frullone, un attrezzo con il quale si sceverava la farina dalla crusca.

 

GAVINE (vico) il toponimo trova spiegazione da i numerosi gabbiani”detti in vernacolo gavine” che affollavano la spiaggia.

 

GIUBBONARI (via) si riferisce agli artigiani che fabbricavano i giubboni.

 

LAMMATARI (traversa e vico) I lammatari sono in napoletano gli amitari cioè i fabbricanti di amido.

 

LANZIERI (via) perché vi erano anticamente coloro che facevano lance per i soldati.

 

LAVINAIO (via e vico rotto) in questo luogo prima dell’ampliazione del 1484 correvano i torrenti delle acque piovane (in napoletano lave).

 

LORETO (via e vico) questa strada che il popolino chiama tuttora ‘o bùvero ( il borgo ) deriva dalla chiesa e ospedale dedicati a S. Maria di Loreto. La chiesa fu fondata, verso la metà del ‘500, dal sacerdote Giovanni De Tapia che vi aggiunse un conservatorio per fanciulli di ambo i sessi.

 

LUCIELLA (vico) piccola chiesa dedicata a S.Lucia detta appunto “s.luciella”.

 

LUDOVICO DA CASORIA (via padre) il vero nome del padre era arcangelo palmentiere (casoria na 1814- napoli 1885) fondò la congregazione del terzo ordine dei francescani ”frati della carità” e denominata anche “frati bigi” per il colore dell’abito dei religiosi.

 

MAIO DI PORTO  (via) deriva da una festa che si svolgeva anticamente il I maggio.

 

MARANO (via comunale) il nome significa “palude”, si giustifica con lo stato acquitrinoso del luogo.

 

MARECHIARO (discesa) non deriva dalle acque chiare bensì dalla loro placidezza: mare planum.

 

MARZANO (via del) detta ache delle "corregge" (finimenti) perchè si tenevano tornei medioevali (giostre). Trae origine da "maricanum" nome di vari praesidium o proprieta' agricole.

 

MASANIELLO (piazza) il toponimo ricorda Tommaso Aniello (Napoli 1622-1647). Fu protagonista della storia di Napoli nello spazio di un mattino.

 

MEDINA (via) dal duca Medina de las torres.

 

MELOFIOCCOLO (sopportico)  da un albero un tempo assai comune a Napoli.

 

MERGELLINA (via, vicoletto, tracersa) si suppone derivi da “mercoglino “ continuo sommergere di pesci.

 

MERIDIONALE (corso) prende il nome da meridione.

 

MEZZOCANNONE (via) fu battezzata con questo nome per volontà popolare a causa della fontana fatta costruire da Alfonso II d’Aragona. Si noti che cannone va inteso come cannello di fontana.

 

MISENO (via) ricorda il famoso trombettiere di Enea.

 

MOIARELLO (salita) da "moio e muoio" è la dizione dialettale di Moggio, misura agraria (3 moggi corrispondono ad un ettaro.

 

MONACIELLO (largo) dovrebbe derivare da "Monaciello", lo spirito che corre nella fantasia popolana.

 

MORTELLE (vico)  presenza di piante di mirto disseminate sulla collina.

 

NOLANA (piazza, via) perché la strada conduceva a nola.

 

OBBIENTOLO (via vicinale) sarebbe un’alterazione di “abbiento una forma dialettale che significa trovarsi in pace.

 

PAGGERIA (rampe) perché vi si trovava una scuola dei paggi di corte detta real paggeria.

 

PAGLIARONE (contrada)  deriva da paglia.

 

PALLONETTO A SANTA LUCIA (vico) in questo vicolo d’estate si giocava a pallone e alla pilotta.

 

PALLOTTINARI (piazzetta e vico) erano qui un tempo congregate le botteghe dei fabbricanti di pallini da caccia.

 

PALMENTIELLO (strada, vicinale, via vicinale) il toponimo si giustifica con la presenza nel luogo di attrezzi per la spremitura dell’uva.

 

PANETTIERI (vico) questo vico ha ispiratola canzone Carmela di  Salvatore Palomba e musicata da Sergio Bruni. La denominazione panettieri  è strettamente legata al significato del temine.

 

PAPARELLE (vico larghetto) deriva dal nome popolare dato dai napoletani alle fangiulle che erano ospitate in un ritiro voluto da aurelio paparo e dalle figlie; da questa famiglia il nome paparelle.

 

PAPARELLE AL PENDINO (vico) vico immortalato in una popolare canzone napoletana (‘o vico ‘e paparelle nun per dire song’ ‘o  rre cummare e cummarelle…….). Il toponimo come sopra.

 

PARADISIELLO (vico) frate Ignazio Savino fece porre croci per ragioni di fede, per questo motivo il nome Paradisiello.

 

PARCO MARGHERITA (via della) la strada fu aperta quando Margherita di Savoia era regina d’Italia.

 

PIGNA  (via) in questa strada c’era un pino secolare.

 

PIGNASECCA ( largo, via e vico) questa zona era un tempo fuori le mura e faceva parte degli orti detti Biancomangiare nel quale vi era un antico albero di pigna (pino) che poi si seccò.

 

PIZZOFALCONE (via nuova) collina a strapiombo sul mare tanto che poteva essere raggiunta solo dal volo di un falcone.

 

PLEBISCITO (PIAZZA)  il nome fu dato in ricordo della manifestazione di volontà popolare quando il regno di Napoli entrò a far parte dell’Italia unita.

 

POGGIOREALE  dicasi della dimora di Alfonso d’Aragona duca di Calabria.

 

PONTE DI TAPPIA  detto così per un ponte che fu fatto fabbricare dal reggente Carlo Tapia a comodità di passare dalla sua casa grande a quella piccola.

 

PONTI ROSSI (via) dagli archi superstiti in mattoni rossi, del grandioso acquedotto fatto costruire o da Augusto o più probabilmente da Claudio Nerone, che coprendo un percorso di oltre 92 chilometri convogliava le acque di Serino a Napoli e a Baia, dove serviva al rifornimento della flotta di Miseno.

 

PORT’ALBA (via) fatta costruire dal viceré Antonio Alvarez de Toledo duca d’Alba.

 

POSILLIPO (via e rampe) il significato esatto di Posillipo è tregua al dolore. Dal nome della villa di vedio pollione pausylipon.

 

PURGATORIO AD ARPINO (cotrada) (quart. Poggioreale) il toponimo si riferisce a S.Agrippino, dal volgo detto Arpino.

 

PURGATORIO A POGGIOREALE (contrada) è da una chiesa  del XIX secolo che deriva questo nome.

 

QUATTROMANI (vico)  è il nome di una famiglia.

 

RAIMO S. (vico) è l’abbreviazione popolare di Erasmo,

 

SACRAMENTO A FORIA (vico) il toponimo deriva da una piccola edicola con l’immagine del ss. sacramento, che si trovava all’angolo del vicolo.

 

SANITA’ ( discesa, piazza, ponte, strada e vico) dalla chiesa Santa Maria della carità edificata su disegni di frate Nuvolo tra il 1602 e il 1613.

 

SANNIO (via) si riferisce al territorio occupato dai sanniti.

 

SANT' ANTONIO ABATE (vedi Abbate Antonio )

 

SBREGLIE (vico) le sbreglie sono le foglie esterne della pannocchia di granturco che venivano usati per rimpire i materassi (sacconi). Nel vico forse c’era un deposito di sbreglie.

 

SCASSACOCCHI (vico) perché si trovavano le botteghe dei sfasciacarrozze dove vendevano ruote, stanghe, mozzi balestre a buon prezzo.

 

SCOPARI (vico degli)  c’erano botteghe che si vendevano scope di sagginne ventagli da fuoco e altro.

 

SCOPETTIERI (vico) citato anche in una poesia di s. di giacomo, ricorda le botteghe di armaioli.

SOLIMENA (via) Pittore nato in una borgata di Serino nell’Irpinia nel 1657, morì a Barra (Na) nel 1747.

 

SOSPIRI (vico) il toponimo si spiega con il passaggio obbligato per quella via dai condannati al sopplizio in piazza mercato.

 

SPERANZELLA (via, fondaco) nome che ricorda la chiesa di s. maria della speranza detta speranzella. Qui c’era la friggitoria di donna Amalia che fece incantare S. di Giacomo: donna amalia  ‘a speranzella quanno frie paste crisciute, mena ll’oro int’ a tiella, donna amalia ‘a speranzella.

 

STADERA A POGGIOREALE (via) posto di pesa pubblica

 

TARSIA (piazzetta, salita, via) era in questo luogo la magnifica dimora degli Spinelli, principi di Tarsia.

 

TAVERNOLA (cupa) piccola taverna.

 

TOFA (vico, vicoletto) è una conchiglia bucata, che soffiandoci esce un suono, serviva ai marinai come richiamo ed avvertimento

 

TOLEDO (via Roma) fu aperta nel 1536 dal benemerito Viceré Don Pedro de Toledo del quale per 334 anni portò ufficialmente il nome.

 

TRE CANNOLI (vico) il termine cannoli sta per bocche d’acqua di fontane pubbliche.

 

TRE RE A TOLEDO (vico) prese il nome da un albergo che forse esisteva già nel cinquecento.

 

VASTO (rione) da guasto perché Corrado Svevo smantellò i giardini ivi esistenti luogo di caccia per il re e per napoletani.

 

VERGINI (via) è un plurale maschile. Dagli Eunostidi che adoravano Eunosto, dio della temperanza, deriva il nome di vergini.

 

VOMERO. In questa zona abitavano tutti quelli che avevano vomeri e buoi ed andavano a lavorare dove venivano chiamati. Nei giorni di festa si divertivano sfidandosi a chi faceva il solco più  diritto.