Il mestiere che fu'...

 


 

 
Affussatore: colui che si occupava della sepoltura dei defunti.
  Ferracavallo: era il maniscalco, colui che metteva i ferri agli zoccoli del cavallo.
Ammolafuòrfece: era l'arrotino che andava in giro col suo carrettino.   Franfelliccaro: era colui che fabbricava e vendeva i franfellicche, bastoncini di zucchero caramellato.
Baccalaiuolo: vendeva in giro baccalà e stoccafisso.   Gelataro: gelataio ambulante che grattava con un particolare arnese un grosso pezzo di ghiaccio ricavando una granita che impregnava con sciroppi vari.
Capera: signora/ina che andava per le case a pettinare le signore.Oggi al termine gli è dato il significato di pettegola.   Lampiunaro: aveva dalla pubblica amministrazione il compito di accendere, al calare del sole, i lampioni o fanali pubblici.
Conciambrelli: artigiano specializzato nell'aggiustare gli ombrelli.   Lutammaro: era il più umile dei mestieri, questa figura girava per le strade raccogliendo gli escrementi che lasciavano i cavalli vendendoli poi agli ai contadini che li utilizzavano come concime.
Conciateniélle: colui che riparava tini, tinozze, tinelle,...
  Mammazezzélla: nutrice d'un tempo; era come una seconda madre, colei che allattava il piccolo.
Conciatiane: artigiano che ricongiungeva con fil di ferro dolce le parti delle stoviglie rotte o incrinate.
  Mastuggiorgio: sostituito oggi dall'infermiere, aveva la funzione di inferniere di manicomio.

'Mpignatòre: figura che prestava denaro con alti interessi ricevendo in pegno oggetti d'oro o d'altro genere.
  Rammaro: era il fabbricante o il venditore di utensili di rame.
'Nciarmatore: figura di grande prestigio a cui il popolo gli attribuiva poteri di rendere innocuo il veleno dei serpenti, in nome di San Paolo o di San Domenico da Cucullo, e di guarire infermità.   Ricuttaro: vendeva ricotta fresca e genuina presso le famiglie.
Pasturaro: vendeva i pastori di creta nell'imminenza feste natalizie, girando con un grosso cesto. Ancora oggi è possibile ammirare l'arte di questa figura nel periodo natalizio in Via San Gregorio Armeno.   Sapunaro: figura che girava col suo carretto che in cambio di abiti usati, coperte vecchie e stracci dava del sapone di piazza o quache piatto (chiamato infatti anche piattaro).
Pulizzastivale: colui che, con la sua cassetta d'attrezzi, si fermava nei punti di maggior passaggio per pulire le scarpe.   Scrivano: con il suo tavolino, in posti fissi della città di Napoli, scriveva domande pubbliche o corrispondenze per gli analfabeti in cambio di pochi soldi (figura inpersonata anche da Toto in "miseria e nobiltà").
Puparo: figura molto conosciuta per l'arte di maneggiare le marionette che con le sue storie appassionava grandi e piccini.   Semmentaro: venditore di semi di zucca. Aveva un posto fisso nelle piazze delle città.
Purpaiuòlo: vendeva per strada col suo banco i polpi veraci cotti.
  Solachianiélle: erano i ciabattini e si dividevano in due categorie: fissi e ambulanti.
Puzzaro: scomparso con l'arrivo degli impianti idrici, era colui che spazzava via dai pozzi ciò che di sporco si depositava sul fondo.
  Stagnaro: artigiano che vendeva lavori di stagno e di latta, e rivestiva l'interno delle padelle con un leggero strato di stagno per rinnovarle.
Ugliararo: era un ambulante che vendeva olio presso le famiglie (non solo per la cucina ma anche per le lampade).
Vaccaro: questa figura guidava una o due vacche, per le strade, per la vendita di latte fresco.
Vatecaro: era il corriere che riforniva di cereali e legumi le località montane raggiungendole col suo carretto. Zampugnaro: era una figura che si vedeva agl'inizi di dicembre (per l'immacolata) e una decina di giorni prima di Natale, andava in giro per le case e le piazze suonando la cornamusa.