SORRENTO E LA COSTIERA AMALFITANA

 

 

 

 

 


 

 

 

Quattro sono le possibilità per arrivare:

  • Aliscafi da Napoli per Sorrento, Positano, Amalfi.

  • Autostrada Napoli/Salerno uscita Castellamare di Stabia, poi seguire le indicazioni "Costiera Amalfitana, Sorrento" (50 chilometri da Napoli). Nei mesi di luglio, agosto, e le domeniche, per evitare gli ingorghi in direzione di Sorrento, partire presto la mattina oppure tra le 14.00 e le 16.00.

  • Nel senso del ritorno, evitare la fascia 16.00/20.00.

  • La circumvesuviana (treno) che potete prendere alla stazione Centrale. Potete consultare gli orari sul quotidiano "Il Mattino". Il viaggio dura 1 ora.

  • I Taxi del Mare (ved. sotto)

 

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Origini

Sulle origini di Sorrento, viene riportata una leggenda dello storico Diodoro Siculo, che attribuiva la fondazione della città a Liparo, figlio di Ausone, il quale era Re degli Ausoni e figlio di Ulisse e della maga Circe.Secondo questo leggenda, l'origine della Città risale ad una popolazione italica, quella degli Ausoni, che costituivano uno dei più antichi gruppi etnici.Tuttavia la Città in età preromana subì una certa influenza da parte della cultura greca, come sembrano indicare il suo impianto urbanistico, i resti della Porta Parsano, la Porta di Marina Grande, nonché la presenza a Punta della Campanella dell'Athenaion. Il grande santuario in cui si celebrava il culto di Atena, fu fondato secondo la leggenda da Ulisse e dedicato in un primo momento al culto delle Sirene.Tutti questi elementi potrebbero addirittura far pensare ad una presenza dei Greci nel periodo fra il 474 ed il 420 a.C., quando poi Sorrento fu conquistata dai Sanniti.Sorrento entrò in seguito nell'orbita di Roma, cui però si ribellò durante la guerra sociale quando partecipò alla lega nucerina, ma fu riconquistata insieme a Stabia nel 90 a.C. da Papius Multius e fu definitivamente ricondotta all'obbedienza da Silla l'anno successivo. Dopo la pace vi fu dedotta una colonia di veterani sillani.

Eruzione del Vesuvio del 24 agosto del 79 d.C.

Il 24 agosto del 79 d.C. la Città subì seri danni a causa del terremoto, provocato dall'eruzione del Vesuvio, che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia.

Sorrento come luogo di Villeggiatura

Fu molto frequentata durante la prima età imperiale come luogo di villeggiatura dei ricchi patrizi, i quali elessero tutto l'arco del Golfo di Napoli, dai Campi Flegrei a Sorrento a luogo ideale per trascorrere i mesi estivi ed i periodi di otium.Sorsero così in questa zona diverse Villae Maritimae: magnifiche residenze che avevano ciascuna il proprio approdo da mare, ampi quartieri privati e talvolta anche quartieri rustici, in cui si producevano l'olio ed il vino con i frutti delle terre di proprietà del dominus.

Orazio

La rinomanza di Sorrento è ricordata anche da Orazio e da Stazio, che nelle sue Silvae decanta la bellezza dei luoghi ed in particolare della Villa del suo amico Pollio Felice.

Sorrento nel 420 d.c.

Sorrento ebbe una sua sede arcivescovile intorno al 420 d.C., e dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, rimase sottoposta a Bisanzio. Fu invano assediata dai Longobardi. Divenne Ducato libero e dovette difendersi dagli attacchi dei Saraceni; lottò poi contro Amalfi, una delle potenti Repubbliche Marinare, per conservare la sua indipendenza.

Sorrento dal 1133 al 1656

Nel 1133 fù conquistata da Ruggero il Normanno e da quel momento la sua sorte fu legata a quella del Regno di Napoli.Il 13 giugno del 1558 fu saccheggiata dai pirati, a causa del tradimento di uno schiavo, il quale, secondo la legenda, aprì le porte della Città ai predoni.Questo episodio convinse i Sorrentini a fortificare la cinta muraria della Città e quest'opera fu portata a termine nel 1567. Uno dei momenti più critici per Sorrento si verificò nel 1648, quando scoppiò una sommossa contro gli Spagnoli, capeggiata da Giovanni Grillo. Con l'appoggio del popolo di Piano e di Massa Lubrense, egli cercò di impossessarsi del governo della Città, dove i nobili erano fedeli al potere spagnolo. La grande epidemia di peste del 1656, scosse ulteriormente la popolazione. Ma nonostante questa serie di eventi negativi, Sorrento continuò ad essere un centro urbano di spicco fra le città della provincia.

Sorrento nel 1799

Nel 1799 aderì alla Repubblica Partenopea e fu teatro di lotte fra repubblicani e borbonici. Tornata, come il resto del Regno delle Due Sicilie, sotto il dominio dei Borboni, conobbe alcune notevoli trasformazioni durante il secolo XIX sia dal punto di vista urbanistico che politico: alcuni comuni della costiera furono retti da consigli di decuriani, mentre altri si resero indipendenti.Nel settore economico e sociale vi fu un incremento delle attività agricole, delle industrie turistiche e del commercio.

Regno di Ferdinando II

Sotto il regno di Ferdinando II fu aperta la strada che conduce da Castelammare a Sorrento. Nel 1861 venne ufficialmente annessa al Regno d'Italia, mediante plebiscito che determinò l'unione al Regno di Sardegna del Regno delle Due Sicile.Sorrento già nel secolo XVIII era stata riscoperta come ameno luogo di villeggiatura quando divenne un centro di turismo raffinato ed intelletuale. Fra i suoi illustri ospiti si ricordano in particolar modo Lord Byron, Jhon Keats, Walter Scott e Goethe.Infine, non bisogna dimenticare, che Sorrento ha dato i natali a Torquato Tasso (1544 - 1595), autore della Geruasalemme Liberata e considerato uno dei più illustri poeti italiani del Cinquecento.

 

Se volete assaggiare una "pizza al metro" (ne potete chiedere 20, 30, 40 cm,...), fermatevi nel paese di Vico Equense con il treno o con la macchina. Chiedete del ristorante "GIGINO" o "L'Università della Pizza". Se volete evitare la confusione , non andate la domenica e i giorni di festa.

 

Proseguendo lungo la costiera, sulla strada verso Meta di Sorrento, troverete sulla sinistra il negozio di intarsi di legno "MISS BELLEVUE". Attraverserete molti paesi fino a SORRENTO, città turistica lanciata dagli inglesi.

Nelle vicinanze della città, vedrete molti giardini con agrumeti (aranci e limoni). Perciò a Sorrento potrete assaggiare i numerosi liquori di agrumi prodotti sulla costiera.

Numerosi personaggi ci sono vissuti : Lord Byron, Stendhal, Alexandre Dumas, Alfred de Musset, ecc.

 

Nel centro della città si trova la statua di Torquato Tasso, nato a Sorrento nel 16° secolo.

Il corso principale (Corso Italia) vi porta direttamente al Duomo (all'interno, molte opere di intarsi in legno). 100 metri più avanti, entrata del ristorante "O parrucchiano" : pranzi ottimi e bellissimo scenario.

Potete anche percorrere il vicolo San Cesareo, una stradina parallela al corso principale. E' una strada piena di negozi. Continuando a scendere verso il mare, arriverete alla Villa Comunale dalla quale la vista sul golfo è meravigliosa.

 

Uscendo dalla villa, potete entrare nel chiostro della chiesa San Francesco dove d'estate si svolgono concerti di musica classica.

 

Per recarvi sulla Costiera Amalfitna, la strada più bella è quella che passa per Massa Lubrense. Merita la veduta su Capri.

 

Scoprirete questa strada tortuosa che sale per poi scendere verso la grotta dello Smeraldo (si accede lungo la strada a 43 chilometri da Sorrento e si scende fino alla grotta), poi verso POSITANO (villaggio di pescatori per l'elite - meravigliose case di stile moresco), AMALFI (Cattedrale di stile arabo - normanno) e VIETRI SUL MARE (bellissime ceramiche).

 

 

Se volete, potete proseguire verso Salerno e Paestum, però per Paestum ci vogliono circa 3/4 d'ora.